di Silvia Fumarola
repubblica.it – 3 Novembre 2021
L’attrice protagonista della docu-fiction di Francesco Miccichè in onda su Rai 1 il 4 novembre. Nel cast anche Cesare Bocci e Alessio Vassallo
È una madre che ha perso il figlio durante la Prima guerra mondiale a dover scegliere. È lei che deve indicare una delle undici salme per farne un simbolo di tutti i caduti in guerra mai identificati, il Milite Ignoto. Maria Bergamas, una contadina alla quale era rimasta solo una lettera del figlio Antonio, viene scelta come ‘madre d’Italia’: la mattina del 28 ottobre 1921 nella cattedrale di Aquileia, si inginocchia davanti alla decima bara, decretando così il Milite Ignoto.
Il docu-film La scelta di Maria di Francesco Miccichè, in onda il 4 novembre, nel centenario del Milite ignoto, con una straordinaria Sonia Bergamasco (nel cast Alessio Vassallo e Cesare Bocci), ripercorre la storia di questa donna, poco conosciuta. Il ministro della guerra Luigi Gasparotto (Bocci) istituì due commissioni che lavoravano tra Gorizia e Aquileia: la prima, formata da un medico e sei reduci pluridecorati, tra cui il tenente Augusto Tognasso (Vassallo), ha il compito di cercare undici salme di soldati non riconoscibili nei luoghi in cui erano avvenute le battaglie più cruente; la seconda doveva scegliere una madre. “Non voglio essere la madre d’Italia, mi basterebbe essere la madre di un figlio vivo”, dice Maria.
Prodotto da Anele in collaborazione con Rai Cinema, Fondazione Aquileia e Istituto Luce-Cinecittà con il patrocinio del ministero della Difesa, il film – che si avvale delle immagini dei documentari storici e anche di graphic novel – segue il viaggio del treno che trasporta la salma da Aquileia a Roma: quattro giorni, con 120 soste con la folla prega e saluta. Il Milite Ignoto diventa il simbolo del dolore di tutti gli italiani; quel viaggio, un momento di elaborazione di un lutto collettivo. A Roma Il Milite Ignoto venne tumulato il 4 novembre 1921 all’Altare della Patria. Quando Maria morì, nel 1953, chiese di essere sepolta dietro la cattedrale di Aquileia, a fianco delle altre dieci salme di soldati ignoti che non aveva scelto.
“La scelta di Maria è un’operazione da servizio pubblico”, dice il direttore di Rai 1 Stefano Coletta “Sonia Bergamasco è di una bravura eccezionale, non usa orpelli, si consegna con grande generosità a ritrarre questa ‘madre delle madri’ e offre una prova d’attrice che lascia esterrefatti”. “Il lavoro di un regista”, dice Micciché, “è mettere gli attori nelle condizioni di dare il meglio. Questo film nasce da un’idea di Cesare Bocci, che mi ha raccontato questa storia di cui non sapevo quasi nulla. Ricordavo solo le immagini di repertorio del treno che trasportava la salma del Milite ignoto. Abbiamo studiato questi tre personaggi, Maria Bergamas, il tenente Tognasso, che aveva scritto un diario e il ministro Gasparotto. Abbiamo girato nei luoghi veri, siamo andati nella basilica di Aquileia dove è avvenuta la scelta di Maria e allo stesso tempo siamo andati sul Carso, a Monte San Michele, dove c’è il cimitero che contiene centomila morti di cui 60 mila non riconosciuti. E siamo andati anche sull’Isonzo”.
“Il nostro”, dice Sonia Bergamasco, “è stato davvero un lavoro condiviso, la cosa bellissima è stata la partecipazione della gente del luogo. Ricordo con precisione la giornata dedicata al lavoro nella basilica e la partecipazione delle persone, non attori e attrici. Era un sentire comune. Mi sono accostata a Maria con pudore, sono passata attraverso il sentimento del materno, attinge a una memoria profonda che riguarda noi donne. Non conoscevo questa storia, come molti altri. Nella regione Friuli Venezia Giulia la consapevolezza è molto più viva, per questo è importante raccontarla oggi. Io ho voluto che le mie figlie, Valeria e Maria, venissero all’anteprima alla Festa di Roma. Ho voluto che vedessero il film, sono ragazze molto schiette, sono rimaste dentro la storia e sono state felici di conoscerla”.
Bocci ha avuto l’idea: “A una cena un amico raccontò del nonno, macchinista del treno che aveva fatto il viaggio da Aquileia a Roma” spiega l’attore “e di come si commuoveva ogni volta che lo ricordava. Questa storia è poco conosciuta. A casa mi sono messo a cercare sui libri, da piccolo andavo al Milite ignoto ma non c’era la sofferenza di questa donna: Sonia è riuscita a rendere i sentimenti di tutte le donne, ha restituito l’essenzialità. Poi girando lì abbiamo sentito forte l’emozione del luogo”. “Siamo spesso attraversati da storie senza saperlo” dice Vassallo “siamo andati tutti a piazza Venezia al Milite ignoto, senza conoscere la vicenda. Per Tognasso è importante tornare al fronte per elaborare quello che ha vissuto. Per me indossare la divisa è stata un’emozione indimenticabile, con Cesare e Sonia abbiamo fatto un lavoro in punta di piedi”.