Primo pilota da caccia in Italia, campione indiscusso di abilità e di coraggio, sublime affermazione delle virtù italiane di slancio e di audacia, temprato in sessantatré combattimenti, Francesco Baracca ha già abbattuto trenta velivoli nemici, undici dei quali durante le più recenti operazioni.
L’Aeronautica non esisterebbe senza Francesco Baracca, e senza gli altri assi che, pionieri come lui, volarono nei cieli d’Italia durante la Prima guerra mondiale. È in quegli anni turbolenti e drammatici, ma anche pieni di passioni e innovazione, che compie i primi passi la futura aeronautica italiana.
I Cacciatori del Cielo è la storia avvincente della nascita dell’aviazione italiana, raccontata attraverso le gesta di tre uomini, pionieri dell’aeronautica moderna, anche di fronte a critiche e scetticismi. Il maggiore Francesco Baracca, l’asso degli assi: bello, di buona famiglia, galante con le donne e cavalleresco con gli avversari (dopo ogni abbattimento atterrava per assicurarsi che il pilota nemico non avesse bisogno di soccorso). Il capitano Ruggero Piccio, che in seguito diverrà il primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. E Bartolomeo Rocca, veneto di Treviso: un semplice meccanico, di umile estrazione sociale, addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca, che con le sue geniali trovate migliorerà le prestazioni di volo dei piloti italiani.
Per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare (28 marzo 1923 – 28 marzo 2023), vogliamo raccontare la loro storia: sono le loro vite e i loro gesti eroici a lanciare un ponte fra quei piccoli e traballanti aerei e le magnifiche “frecce tricolori”. Non a caso, proprio a conferma di ciò, negli anni passati le Frecce Tricolori resero omaggio a Baracca volando in stormo sul suo monumento a Lugo di Romagna.