Una serie di 10 corti di 10 minuti con 10 attrici… Belle, combattive, decise. Come Nicole Grimaudo
di Cinzia Romani | Il Giornale | 29 agosto 2016
Nella foto: Nicole Grimaudo
Alla «Pensione Eva», casa chiusa per clienti di provincia, è l’unica che non sorride: fa la prostituta per sbaglio, non perché l’abbia scelto.
E poi è di fede socialista, in pieno fascismo. Così Nicole Grimaudo, la bella attrice di Caltagirone che tanta strada ha fatto, da quand’era un’adolescente riccioluta in Non è la Rai, si è buttata a corpo morto nell’interpretazione di Oriana, una delle figure femminili più interessanti di Donne, serie tv ispirata all’omonimo libro di Andrea Camilleri, pubblicato da Rizzoli. Si tratta di una nuova fiction dal formato inconsueto, dieci corti da dieci minuti ciascuno, in onda su RaiUno da domani, 30 agosto, alle 20.30, subito dopo il tg, e visibile anche sul web. La serie – che ruota attorno a dieci figure femminili e rappresenta un viaggio alla scoperta della seduzione, del sesso e dell’universo femminile – è prodotta con la sua «Anele» da Gloria Giorgianni, la nipote di Elvira Sellerio, editrice storica del «papà» di Montalbano, insieme a Rai Fiction. Tra le attrici, oltre a Nicole Grimaudo, tra le altre, anche Alice Canzonieri, Giulia Achilli, Anita Kravos e Carolina Crescentini…
Si gioca in casa, dunque: la siciliana Nicole adora il conterraneo Andrea Camilleri, presente in ogni episodio, interpretato da un attori ogni volta diversi (tra i quali Neri Marcorè, Giampaolo Morelli, Claudio Gioè, Vincenzo Amato…), nelle vesti di un diciassettenne alla scoperta del pianeta donna. «In Italia mancano i lavori al femminile e questi piccoli corti, con personaggi in rosa, scolpiti da una scrittura precisa e leggera, mi hanno subito affascinata», spiega l’attrice dal suo buen retiro, dov’è in vacanza con il figlio Pietro, due anni e mezzo, avuto dal compagno Francesco, giornalista di Caltagirone come lei, conosciuto nel più tipico dei modi: seduti allo stesso tavolo, al matrimonio di amici comuni. «Un amore cotto e mangiato. In un anno e mezzo abbiamo fatto tutto, figlio compreso», dice con la sua voce squillante. «La mia Oriana è una donna a suo modo severa. Ha dovuto fuggire da casa, perché i fascisti la tenevano nel mirino e, per mantenere la madre in difficoltà, si è messa a esercitare il mestiere più antico del mondo. Però con altero distacco e molto coraggio».
Le parti da donna forte non sono nuove, per Nicole: in Medicina generale, il successo televisivo che l’ha fatta conoscere al grande pubblico, era un’infermiera battagliera. Nella vita vera, è una donna che lotta? «Decisamente, mi piace mettermi in gioco e fare scelte azzardate. Come nel film Workers, dov’ero Alice, aspirante make-up artist, che finisce a truccare cadaveri in un’agenzia di pompe funebri. O come nella serie tv per Canale 5 Immaturi, dove impersono Francesca, chef che soffre di sesso-dipendenza. Nella vita ho avuto la fortuna di poter scegliere i copioni. E durante la lettura di Oriana, mi sono entusiasmata. Il suo carattere mi assomiglia», risponde l’attrice classe 1980, che ha lavorato con Lavia, Polanski, Ozpetek, Tornatore e Lina Wertmueller.
Nonostante i meriti, le attrici guadagnano meno dei loro colleghi maschi, come spesso lamentano le star di Hollywood. Ciò vale anche per la scena italiana? «Certo. Viviamo ancora in un mondo in cui le donne, per arrivare in alto, debbono darsi da fare il triplo degli uomini. E poi, una donna non è mai una donna e basta: è una madre, un’amante, una compagna, una lavoratrice. Porta con sé un mondo intero e fa fatica a reggere tutto in equilibrio. Non a caso, quando si trova una donna a capo di un’azienda, o in un ruolo politico di spicco, ancora sembra qualcosa di eccezionale. E poi, non esistono molti ruoli femminili da protagonista. Avere un intero film sulle spalle, da donna, è raro», considera Nicole, che di recente sul piccolo schermo ha dato vita al personaggio della moglie di Boris Giuliano, il vice questore capo della squadra mobile di Palermo, ucciso da Cosa Nostra nel 1979.
Con Andrea Camilleri, che di donne ha scritto molto, quale rapporto ha Nicole? «Di grande stima e apprezzamento. Le sue protagoniste attraversano la grande storia con le loro piccole storie di vita vissuta». Non a caso Oriana, nella casa di tolleranza ammazzerà un fascista con la sua ars amandi…
Oriana, come la Fallaci. È un nome da gran donna, combattiva e tenace. Se avrò una figlia, la chiamerò Oriana».