madmass.it – 25 Settembre 2021
Giorgia Cecere presenta il sue terzo lungometraggio Sulla giostra ambientato in una villa nel sud della Puglia con Claudia Gerini e Lucia Sardo: la recensione
Esce in sala Sulla giostra, il nuovo film scritto e diretto da Giorgia Cecere con Claudia Gerini e Lucia Sardo protagoniste di un racconto dolceamaro tutto al femminile. Dicono che l’Italia sia un paese di vecchi, con tono di disprezzo, come se fosse una colpa, uno svantaggio. Sulla giostra ritorna sul tema affermando con forza che non è così.
Ada (Lucia Sardo) è la governante storica di una famiglia pugliese che venderà la casa per trasferirsi a Roma dal figlio. Per Ada è impensabile lasciare quella casa che ormai era a tutti gli effetti sua, per andare a vivere con la sorella e il cognato, dal quale non si sente accettata. Così prende una decisione: conserva una copia del mazzo di chiavi della casa per restarvi ad ogni costo. Per cercare di mandare via Ada e concludere la vendita, la famiglia incarica la figlia Irene (Claudia Gerini), che lavora a Roma come produttrice cinematografica, di convincerla ad andarsene. Ada conosce Irene fin dalla nascita, eppure, la distanza geografica e anagrafica le rende scostanti e ostili l’una verso l’altra, complici anche i loro desideri contrastanti: l’una vuole vendere la casa, l’altra tenerla.
Questa villa nel leccese diventa così teatro di vicissitudini di crescita personale, affetto e nuovi amori, una sorta di luogo incantato dove tutto ritorna possibile.
Sulla giostra ruota intorno alle due protagoniste: Irene con i suoi problemi lavorativi e sentimentali muove il lato drammatico della trama, mentre è Ada ad incarnare la verve comica con la sua presunzione, l’ironia e le trovate ingegnose che architetta per rimanere nella villa e che la fanno apparire come un personaggio forte, tanto che lo spettatore lascia andare quasi immediatamente l’iniziale sentimento di tristezza che si dovrebbe provare nei confronti di una donna sola che sta per perdere la sua unica casa.
Giorgia Cecere, autrice anche della sceneggiatura, costruisce una narrazione che commuove ed intrattiene, non riuscendo tuttavia ad imprimere un marchio riconoscibile ad una storia che rischia di non spiccare nel panorama di genere. Ciò che invece davvero impatta nella memoria dello spettatore è la rappresentazione sullo schermo di un personaggio anziano, protagonista della storia e appassionatamente raccontato, in nome di una fascia d’età che merita di essere raccontata perché interessante e ricca di storia.